Il museo
Chi siamo
l Museo è stato inaugurato e aperto al pubblico il 30 maggio del 2003, dotando così la città di un centro dedicato alla divulgazione e alla riflessione sui temi della storia contemporanea. È un museo diffuso, con un forte legame con i luoghi della memoria cittadina, che non si esaurisce nei suoi spazi espositivi, ma invita il pubblico a proseguire la visita nel tessuto urbano e provinciale.
Dal 2016 il Museo è socio partecipante della Fondazione Polo del ‘900.
Dallo stesso anno il Museo è socio fondatore della rete Paesaggi della Memoria.
Il Museo è altresì socio istituzionale ICOM – International Council of Museums e, dal 2018, membro di ICOM-ICMEMO – International Committee of Memorial Museums in Remembrance of the Victims of Public Crimes.
Storia
Il secondo conflitto mondiale e le sue conseguenze – la Resistenza, la Deportazione – hanno trovato poco spazio nel panorama dei musei italiani di storia. La spaccatura creatasi nel Paese tra il 1943 e il 1945 e le vicende dell’immediato dopoguerra hanno infatti contribuito ad aprire profondi conflitti di memoria. Tanto che, ancora oggi, sussistono memorie separate e talvolta in conflitto tra loro.
Dove manca una memoria pubblica, però, non può nascere una rappresentazione museale. Sul finire degli anni ’90, su sollecitazione delle Associazioni della Resistenza e grazie al sostegno del Comune, a Torino si avviò così la progettazione di un museo dedicato alla memoria della Seconda Guerra Mondiale. Uno spazio che fosse anche aperto a una più ampia riflessione sul Novecento e in grado di contenere testimonianze della Torino contemporanea.
Furono due i punti di forza individuati: il territorio – depositario di tracce del passato da investigare – e la memoria – lo strumento per rileggere le vicende storiche della comunità a cui apparteniamo. Nacque così un centro di interpretazione e documentazione dedicato non solo al periodo bellico ma anche alla contemporaneità, focalizzato a stimolare una riflessione attiva sul presente.
La sede
Negli stessi anni la Città di Torino aveva deliberato di destinare il Palazzo dei Quartieri Militari di San Celso a nuova sede dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza e dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea: nello stesso Palazzo furono ricavati gli spazi per il futuro Museo. Dopo un profondo lavoro di recupero architettonico, il severo palazzo storico, edificato su disegno di Filippo Juvarra tra il 1716 e il 1728, fu riaperto al pubblico il 30 maggio 2003. Dal 2009 il Palazzo ospita anche la sede del Centro Internazionale di Studi Primo Levi.