Primo Levi. I giorni e le opere
Primo Levi. I giorni e le opere

DAL 18 APRILE AL 14 OTTOBRE 2007

La mostra, insignita dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è prodotta dal Centre d’Histoire de la Résistance et de la Déportation di Lione, a cura di Philippe Mesnard e Carlo Saletti.
Il Museo Diffuso la presenta nella versione italiana, curata da Alberto Cavaglion e Elisabetta Ruffini, grazie il sostegno della Regione Piemonte, della Città di Torino e con la collaborazione della Fondazione Teatro Stabile di Torino.
Coordinamento per l’edizione torinese Alberto Cavaglion – Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “G. Agosti”, Elisabetta Ruffini Istituto Bergamasco per la Storia della Resistenza.

Attraverso fotografie, immagini video e riproduzioni di documenti, la mostra presenta le diverse linee che definiscono Primo Levi intellettuale e scrittore e Primo Levi testimone della Shoah. L’evoluzione di queste linee, i loro punti di incontro e di divergenza, la loro tensione ne sono perciò il punto di partenza.
La versione torinese sarà inoltre arricchita da un videoallestimento sulla rappresentazione teatrale di Se questo è un uomo, presentata al teatro Carignano nella stagione 1966/67 del Teatro Stabile, per la regia di Gianfranco De Bosio nell’adattamento drammaturgico curato dallo stesso Primo Levi con Pieralberto Marché. (Ricostruzione in video a cura di Lorenzo Barello, Pietro Crivellaro, Michela Sessa – Centro Studi della Fondazione del Teatro Stabile di Torino)

Incontri e conferenze a cura dell’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza
7 maggio, ore 17
Notizie su Argon. Gli antenati di Primo Levi, Instarlibri, Torino 2006
presentazione del libro di Alberto Cavaglion, partecipano: Stefano Jossa, Giovanna Merzagora Massariello, Domenico Scarpa.

27 settembre ore 17,00
Primo Levi: cittadino d’europa il percorso di una mostra
Philippe Mesnard (università di Marne-la Vallèe e Haute ecole di Bruxelles) curatore della mostra, Frediano Sessi (università di Modena).
Al termine dell’incontro proiezione di un montaggio di interviste Rai su Primo Levi (70′)

Incontri per le scuole

7 maggio, ore 10
Primo Levi scrittore
Intervengono: Domenico Scarpa, Scuola Normale Superiore Pisa
Elisabetta Ruffini, Istituto Storia della Resistenza di Bergamo, curatrice dell’edizione italiana della mostra “Primo Levi i giorni e le opere.”

25 settembre ore 10.00
Primo Levi e la chimica
intervengono: Renato Portesi, collaboratore di Primo Levi alla SIVA; Edoardo Garrone, Politecnico di Torino

11 ottobre ore 14.00
Primo Levi e l’ebraismo
Daniela Amsallem, Università di Chambery; Luca De Angelis Università di Trento.
Durante il corso della mostra sono proposte attività didattiche a cura dei Servizi Educativi del Museo per informazioni e prenotazioni numero verde Museiscuola  tel. 800553130
Questa mostra intende descrivere le diverse linee che definiscono Primo Levi: intellettuale, scrittore, chimico, testimone. I documenti, le fotografie e i testi che la compongono mostrano l’evoluzione di queste linee, i loro punti di incontro e di divergenza, la loro tensione.
Alla fine del percorso non si offrirà un insieme chiuso e risolto, ma, come fece Levi stesso, si cercherà di mantenere aperte le questioni e la loro discussione.
Senza l’attività di una scrittura specificatamente letteraria, coltivata anche prima della prigionia, senza la riflessione critica che ha animato quella scrittura, la testimonianza di Levi non ci sarebbe stata e non ci sarebbe giunta con quell’autenticità che oggi tutti gli riconosciamo.
L’esperienza concentrazionaria, d’altro canto, ha introdotto nella sua scrittura una necessità e un’esigenza etica che sorreggono l’insieme della sua opera e del suo pensiero e senza le quali il senso del suo lavoro sfuggirebbe.
Numerosi documenti ci restituiscono la figura di uomo pubblico, di opinionista a “La Stampa”, di drammaturgo che adatta Se questo è un uomo per il teatro e ne segue le rappresentazioni per l’Italia, di uomo di radio e di televisione, di scrittore riconosciuto con diversi premi e, poco prima della sua morte, interpellato per il Nobel.
Né si potrebbe avvicinare Primo Levi senza ricordare quanto la chimica abbia contato per lui: un mestiere, come amava dire, ma anche il quadro dominante della sua esistenza, una maniera di vedere e di trovare un posto nel mondo. La chimica è uno dei fattori che gli hanno permesso di sopravvivere a Auschwitz e, più tardi, di mantenersi ai margini di quegli ambienti propri ai letterati e alle loro case editrici a cui Levi si sentiva estraneo. La chimica rinvia anche alle questioni della scienza e della ragione, questioni centrali quando si tratta di opporsi all’irrazionale e all’oscuro, o all’oscurantismo dei negazionisti.
Il taglio di questa esposizione non è “biografico”. Certi elementi biografici (come i suoi studi e il suo mestiere; il suo ingresso nella Resistenza e il suo internamento nel campo di Fossoli prima di essere deportato ad Auschwitz) hanno la funzione di rilevare lo sviluppo dell’opera e la progressione del riconoscimento pubblico di Primo Levi.
Una sezione della mostra, realizzata appositamente per l’edizione torinese, è infine dedicata alla rappresentazione teatrale di Se questo è un uomo, presentata al Carignano nella stagione 1966/67 del Teatro Stabile, per la regia di Gianfranco De Bosio, nell’adattamento drammaturgico curato dallo stesso Primo Levi con Pieralberto Marché.
A quarant’anni dal debutto sulla scena, lo spettacolo torna a rivivere grazie alla straordinaria raccolta di fotografie, copioni tecnici, note di regia e registrazioni foniche che hanno permesso di ricostruirne la messa in scena. Le immagini sono diventate così i fotogrammi di un film mai girato, di un ricordo fatto di atmosfere, luci, movimenti e cambi scena: una sorta di cinetoscopio che restituisce al pubblico il ricordo di ciò che fu Se questo è un uomo sulle assi del palcoscenico.

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Mostra: Primo Levi. I giorni e le opere